Calcinato si è dotato del piano regolatore della illuminazione comunale, importante novità illustrata da Nicoletta Maestri, l’assessore ai lavori pubblici.
“Con questo provvedimento – spiega – abbiamo dichiarato guerra ai consumi di energia elettrica, partendo dall'impianto più energivoro, quello di illuminazione pubblica. Sulla scorta della legge regionale 17 del 2000, abbiamo regolamentato il servizio della pubblica illuminazione”.
“Questa legge – racconta - fornisce indicazioni per gestire al meglio il servizio, garantendo i livelli di luce richiesti dalle normative per la circolazione stradale e cercando al contempo di consumare meno energia”.
Ma qual è la situazione dell'impianto? “Per saperlo – informa l’assessore - è stato necessario procedere ad un accurato rilievo delle caratteristiche tecniche. Tipologia di corpo illuminante, tipologia di palo, di linea, consumi, sono stati gli elementi valutati. Un dettagliato esame ci ha permesso di evidenziare pregi e difetti dell'impianto e i possibili miglioramenti; poi un’analisi di energy saving ne ha messo in luce l'efficacia complessiva, considerando non solo la qualità della sorgente di trasformazione della corrente in luce, ma specialmente la qualità delle ottiche installate”.
“Dopo aver valutato l'impianto e assegnato un grado di efficienza - aggiunge - ci si è concentrati sulle performance che esso deve fornire agli utenti. In base a norme nazionali abbiamo calcolato come ogni via deve essere illuminata, non solo come quantità di luce, ma in qualità”.
Venendo ai numeri “l'impianto comunale è composto da oltre i 3300 punti luce. La potenza impegnata supera i 460 kW. Il consumo annuo di energia è di 2milioni di kWh, energia che costa alle casse comunali più di 300mila euro. Impressionante l'incremento dei costi a partire dal 2010: la spesa per l'energia elettrica è aumentata di più del 35%”.
Dall'analisi dei calcoli illuminotecnici emergono altri dati interessanti. “Rispetto a quanto previsto dalle normative – sottolinea Maestri - le strade sono per il 33% sovrailluminate, il 12% è correttamente illuminate, mentre il 55% riceve una luce inferiore. Le vie meno illuminate sono quelle con gli impianti più vecchi, con tipologia di corpo illuminante al mercurio. Il fatto che sia necessario aumentare la quantità di luce in diverse vie richiede un aggravio di spesa energetica”.
“I quadri elettrici di alimentazione sono 130” prosegue. “La regolazione del flusso luminoso, obbligatoria per la legge 17, è limitata ad alcune zone periferiche. La mancanza di una regolazione dell'impianto implica livelli elevati di luce anche in piena notte”.
Si sta procedendo a una simulazione di riqualifica del sistema illuminante e per ogni intervento sono stati ipotizzati costi e risparmi. “Coadiuvati da un illuminotecnico – spiega l’assessore - abbiamo ipotizzato una riqualifica che permette di valutare i costi dell'intervento e i conseguenti risparmi. L'adeguamento prevede la sostituzione di 1900 corpi illuminanti ormai vetusti con altri più efficienti, la riqualifica dei pali e delle linee di alimentazione. L'obiettivo è ottenere un livello uniforme di illuminazione, conforme alle normative, eliminando le differenze tra strade sottoilluminate e sovrailluminate”.
“La riqualifica - conclude - dovrebbe portare a una riduzione dei consumi elettrici, consentendo un innalzamento complessivo della luce a terra. La potenza installata si ridurrà di almeno un 30% e l'efficienza complessiva del sistema illuminante aumenterà significativamente”.
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