mercoledì 13 marzo 2013

Le elezioni passano, la guerra e il razzismo restano

Pensiamo solo un momento a che cosa sarebbe l'Italia oggi se dopo le elezioni di febbraio la destra avesse avuto la maggioranza assoluta alla Camera e quindi la possibilità di costruirne una al Senato.
La sconfitta di Berlusconi e di Monti alle elezioni politiche è però l'unico, magro, risultato positivo.
 Ora i primi due indispensabili punti di un programma di governo decente sono la cessazione della partecipazione alla guerra afghana e della persecuzione razzista dei migranti. Nessuna forza politica presente in Parlamento si sta impegnando esplicitamente ed energicamente per questi due obiettivi minimi di legalità, di civiltà, di umanità: cessare di uccidere, cessare di perseguitare. 
 E' necessario e urgente costruire una organizzazione politica - orizzontale ed ecologista, socialista e libertaria, egualitaria e nonviolenta, democratica e internazionalista. Per opporci insieme sia al regime della corruzione che alla deriva totalitaria, sia ai poteri sfruttatori che alla deresponsabilizzazione di massa. Per difendere i diritti umani e la biosfera. Per organizzare la lotta delle sfruttate e degli sfruttati, delle oppresse e degli oppressi. Per la liberazione dell'umanità, per una societa' di persone libere e responsabili, eguali in diritti e solidali, in cui da ciascuno sia dato secondo le sue capacità e a ciascuno sia dato secondo i suoi bisogni.






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