lunedì 2 aprile 2012

Mercoledì 4 aprile, in silenzio per solidarietà con i migranti

Mercoledì 4 aprile dalle ore 18 alle 19 si terrà in piazza Rovetta a Brescia l’ora di silenzio mensilmente organizzata da tre anni dal Movimento Nonviolento in solidarietà con i migranti ospiti nel nostro paese.
Intitolata “Respingimenti criminali”, l’iniziativa si configura come “momento informativo sulla recente condanna all’Italia della Corte Europea di Strasburgo” spiega il portavoce Adriano Moratto.
“Il 6 maggio 2009 a 35 miglia a sud di Lampedusa, in acque internazionali, le autorità italiane intercettavano una nave con a bordo circa 200 persone di nazionalità somala ed eritrea” racconta. “I migranti furono trasbordati su imbarcazioni italiane e riaccompagnati a Tripoli contro la loro volontà. La maggior parte è stata poi reclusa per molti mesi nei Centri di detenzione libici, dove ha subito violenze e abusi di ogni genere. Per questo il 23 febbraio scorso la Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo ha condannato l’Italia per i respingimenti verso la Libia, precisando che ‘riportando i migranti in Libia senza esaminare i loro casi li ha esposti al rischio di maltrattamenti ed è equivalso ad una illegale espulsione collettiva’”.
“Da allora - osserva Moratto - sono migliaia le persone che hanno dovuto subire questo trattamento. Da allora per denunciare le criminali politiche di sicurezza siamo in piazza ogni primo mercoledì del mese, per manifestare con un’ora di silenzio la necessità di restare umani e civili. Già a fine dicembre l’Italia era stata condannata per l’introduzione del reato di clandestinità. Anche alcune amministrazioni locali hanno portato avanti con le loro ordinanze politiche discriminatorie e razziste, finendo per questo diffidate e a volte condannate. Per tutto questo multe di milioni di euro ci stanno arrivando. Chi le pagherà? I governi e i ministri responsabili della propagandistica invenzione del reato di clandestinità? Gli autori del pacchetto sicurezza e dei respingimenti in mare da Gheddafi? O gli amministratori responsabili di ordinanze discriminatorie?”
“In una situazione economica descritta sull’orlo del baratro - conclude - perché devono pagare tutto i soliti noti, mentre i veri corresponsabili senza vergogna parlano di sacrifici per ripianare l’insostenibile debito pubblico”.
Per informazioni e adesioni si può telefonare ai numeri 347.8640893 o 339.6243617 oppure inviare una e-mail all’indirizzo movimentononviolento.bs@alice.it.

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