di flavio marcolini
Una rapina ai danni della cooperativa per disabili La Sorgente ha turbato la notte fra lunedì e martedì a Ponte San Marco. “Qualcuno si è intrufolato nella nostra sede di via Romanelli 12 dal retro, con la complicità del buio” – racconta Giuseppe De Cataldo, responsabile del Centro diurno disabili. “Ci sono stati rubati gli strumenti e gli attrezzi della piccola falegnameria utilizzata dagli ospiti per i loro lavoretti, una macchina fotografica digitale, qualche centinaio di euro sparsi nei portafogli dei singoli ragazzi. Ma soprattutto i ladri si sono impossessati del nuovissimo furgone Volkswagen a nove posti, per noi fondamentale perché consentiva lo svolgimento delle diverse attività terapeutiche ed educative degli ospiti, dal laboratorio teatrale all’ippoterapia, dalla piscina alle arti marziali, dalle escursioni ricreative alla partecipazione alle iniziative sociali organizzate sul territorio. “E’ stato un po’ come rubare in chiesa” osserva sconsolato De Cataldo. “Entrare da noi è semplice perché non abbiamo sistemi di allarme o difesa. Per i soldi e gli attrezzi artigianali non ci preoccupiamo, ma il furto del furgone ci toglie la possibilità di realizzare i programmi di integrazione e coinvolgimento dei nostri ragazzi con il territorio. L’auspicio è che questo grave atto richiami la solidarietà della comunità attorno ad una realtà presente in paese da otto anni, con 18 utenti provenienti dai comuni di Calcinato, Castenedolo, Montichiari, di età compresa fra i 29 e i 65 anni”. Ospitata nella ex sede della scuola materna Bianchi”, la struttura assistenziale fornisce servizi sociosanitari e accoglie giornalmente soggetti con notevole compromissione dell’autonomia e delle funzioni elementari, “puntando – come sottolinea il responsabile - alla loro crescita evolutiva nella prospettiva di una progressiva socializzazione, con l’obiettivo da un lato di sviluppare le capacità residue e dall’altro di operare per il mantenimento dei livelli acquisiti. Vi si svolgono interventi e attività di carattere occupazionale, sociale ed educativo che permettono agli ospiti di sviluppare le proprie risorse, capacità e interessi. Il tutto in stretto coordinamento con le loro famiglie”.
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