sabato 23 gennaio 2021

Ieri a Ghedi per il disarmo nucleare

Da ieri le armi nucleari sono illegali in 51 degli Stati aderenti al'Onu e per celebrare l'evento internazionale sotto una pioggia battente diversi sindaci insieme a decine di rappresentanti di enti e gruppi si sono ritrovati davanti ai cancelli della base militare di Ghedi.
Alla manifestazione don Fabio Corazzina ha mostrato il modellino di una mina antipersona, ricordando che “uno dei prodotti di questa terra è stato per anni venduto in tutto il mondo, ma dal 1997, grazie all'adesione dell'Italia al trattato internazionale per la sua messa al bando, le fabbriche di mine sono state riconvertite”.
“Come quel trattato cancellò la produzione di mine - ha detto - così il Trattato Onu, a cui chiediamo oggi che l'Italia, aderisca porterà alla eliminazione delle armi atomiche: le leggi e le regole contano!”.
Dopo il saluto di alcuni dei primi cittadini presenti, i delegati della campagna antinucleare hanno consegnato una lettera al colonnello Roberto Del Vecchio, comandante della base militare. “Sa bene quanto ci stanno a cuore tutte le persone e come la guerra e soprattutto una guerra nucleare, che potrebbe partire da qui, può devastarle nel modo più indiscriminato e inutile” sottolineano i pacifisti. “La base che comanda sta per essere attrezzata all’arrivo dei nuovi caccia F35 e delle nuove B61-12, strumenti poco adatti alla difesa e decisamente esposti sul versante dell’attacco. Questo ci preoccupa e ci vede nettamente contrari”. 
“Rappresentiamo migliaia di persone del nostro territorio, oltre a 56 enti locali e 167 associazioni” spiega la missiva. “Oggi, grazie alla ratifica di 51 Stati, il Trattato per la moratoria delle armi atomiche entra in vigore: per noi è un giorno di festa. Le armi atomiche sono per loro natura progettate per distruggere le città e tutti coloro che le abitano”. 
“L’Italia - rilevano - non ha né sottoscritto né ratificato il Trattato e con la nostra azione vogliamo chiedere a governo e parlamento di metterne in discussione la ratifica e annoverare l’Italia fra le nazioni virtuose che rifiutano un conflitto atomico. Una guerra che contempli la possibilità di usare strumenti di distruzione di massa è semplicemente strage, distruzione e in nessun modo difende la vita. Non ripetete l’errore di Hiroshima e Nagasaki! Non attrezzatevi per poterlo ripetere!”.

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