domenica 15 dicembre 2019

Vita e morte di Pino Pinelli

50 anni fa, nella notte fra il 15 e il 16 dicembre 1969, Pino Pinelli volava dal quarto piano della Questura di Milano. Partigiano, macchinista ferroviere, marito della leggendaria Licia Rognini, padre di due figlie, animatore del circolo anarchico del Ponte della Ghisolfa e delle Marce antimilitariste nonviolente, completamente innocente era stato arrestato la sera del 12 e accusato di essere fra i responsabili dell'attentato stragista di Piazza Fontana: durante un violento e illegale interrogatorio, finiva ammazzato schiantandosi al suolo. La verità nelle aule giudiziarie non è mai emersa completamente, ma tutti sanno che è stato assassinato finendo per diventare la diciottesima vittima di quella prima strage di Stato.
Dopo 50 anni di bugie e censure, dopo mezzo secolo di memoria eroicamente tramandata dai compagni che hanno sempre saputo e affermato la verità, solo quest'anno nel corso delle celebrazioni le autorità – dal sindaco di Milano al Presidente della Repubblica cominciano a riconoscerla pubblicamente.
"Anarchia non vuol dire bombe, ma giustizia, amor, libertà!"

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