venerdì 12 gennaio 2018

Per il disarmo nucleare, torniamo a Ghedi

L'aerobase militare di Ghedi resta al centro della mobilitazione nazionale del movimento per la pace che stasera alle ore 20.30 organizza una assemblea pubblica nella sala consiliare del municipio, in piazza Roma, “sul tema del mancato Piano di sicurezza del territorio in rapporto all’attuale presenza di 20 bombe atomiche e delle 60 bombe all’idrogeno in arrivo nei prossimi tre anni”.
All'assemblea - organizzata dall'associazione “Donne e uomini contro le guerre” - sono stati invitati a intervenire i sindaci della zona e parteciperà fra gli altri il saggista Alfonso Navarra, figura storica del pacifismo italiano, segretario della Lega per il disarmo unilaterale fondata da Carlo Cassola quarant'anni fa e direttore del periodico “Difesa Ambiente”.
Si discuterà in particolare “dei problemi legati alle armi nucleari ospitate a Ghedi, in considerazione delle possibili contaminazioni, fughe radioattive e incidenti vari, alla luce della prossima sostituzione delle atomiche B61 con le ancor più micidiali bombe all'idrogeno B61/12”.
“Non possiamo restare indifferenti rispetto a una installazione militare target dell’attenzione militare nucleare internazionale - sottolinea una nota degli organizzatori - soprattutto dopo la firma del trattato Onu del 7 luglio scorso per la proibizione di tali armi, che l'Italia non ha sottoscritto, come altri membri della Nato”.
Otto giorni dopo, sabato 20, sempre a Ghedi si terrà la “manifestazione nazionale per l'eliminazione delle armi atomiche dai siti nucleari sul suolo italiano”. Alle ore 13 il concentramento in piazza Roma, seguito da un corteo che toccherà la sede della Rwm (ditta accusata da più parti di essere fornitrice di bombe all'Arabia Saudita, usate contro i civili in Yemen) e i cancelli dell'aerobase militare. Centinaia da tutta la penisola le adesioni eccellenti a questo secondo appuntamento: ieri è giunta anche quella dell'ex Presidente della Camera Laura Boldrini.

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