venerdì 21 ottobre 2016

Un'altra variante a un Pgt che non sta in piedi

Mentre l'amministrazione comunale avvia in questi giorni il procedimento per la redazione di una seconda variante al Piano di governo del territorio che norma lo sviluppo urbanistico di Calcinato (http://www.comune.calcinato.bs.it/allegati/2746%5Eprot.%20AVVISO%20per%20bacheche_albo%20pretorio_web%20VAR2%20PGT.pdf), osserviamo che lo strumento attualmente in vigore, a distanza di anni, conserva tutte le caratteristiche di un provvedimento estemporaneo, pressapochista e improvvisato, che si è limitato ad apporre una serie di vincoli di edificabilità interessati, senza contemplare una visione d'insieme e nemmeno la previsione di uno scenario a medio lungo termine.
Le convenzioni degli atti unilaterali (che determinavano i rapporti fra i diritti edificatori e le opere pubbliche in compensazione) sono state gestite direttamente dall'amministrazione comunale di destra, che sta governando dal 2004, senza condivisione né con le minoranze né con gli operatori del settore. I frutti, non maturati, che avrebbe dovuto generare, a tutt'oggi non esistono. L'amministrazione cerca faticosamente, attraverso finanziamenti collaterali ed estranei alle modalità del Piano di governo del territorio, di realizzare opere pubbliche assai discutibili (municipio e cinema, per esempio) sia per la loro opportunità che per gli esiti qualitativi, per dimostrare di esserci e tentare di costruire una qualche forma di consenso, come se la quantità di opere pubbliche realizzate fosse un metro di valutazione della bontà amministrativa.
Noi crediamo invece che laddove non esistono le risorse varrebbe la pena di gestire con intelligenza il patrimonio esistente, senza lanciarsi in operazioni insostenibili sul piano economico e ambientale.
Nascondersi dietro la scusa della crisi del settore edilizio è ridicolo. Il Piano di governo del territorio è stato ideato, adottato ed approvato in piena crisi immobiliare e finanziaria; non era sostenibile sin dall'inizio e il principio della sussidiarietà, introdotto dalla legge regionale, era già stato disatteso all'atto del suo concepimento.
Resta la triste consapevolezza che, al di là di ultronee quanto dispendiose varianti,  nel prossimo futuro il Piano dovrà essere rifatto da capo, adattandolo alle reali necessità e dimensioni del nostro Comune, con ulteriori, gravosi costi a carico della cittadinanza.

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