domenica 17 luglio 2011

SULLA PROROGA AL P.A. IN VARIANTE "COSTIOLO"




Prima si demolisce tutto; dando il colpo di grazia a quanto non è crollato dopo anni di abbandono. Per evitare che qualcosa d'altro possa essere detto su un luogo così sensibile per il paese.
E poi, in previsione di una legge regionale che punisce i comuni inadempienti in termini di adozione del PGT, bloccandone i piani attuativi, si chiede la proroga di un piano di recupero in variante a dir poco scellerato.
L'area aveva conosciuto in tempi abbastanza recenti una proposta trasformativa che evitava inutili demolizioni e la riperimetrazione, inserita solo per allargare la speculazione; ma ovviamente era stata bocciata. E' successo così anche per un altra vergogna urbanistica: la distruzione di Palazzo Bassa in via XX Settembre.
La mannaia della LR 3/2011 poteva essere occasione per ripensare completamente il piano, autorizzato, ma non eseguito; invece l'amministrazione ha preferito asseverare ulteriormente questo scempio.
Il voto del nostro gruppo in consiglio comunale è stato coerente con le altre richieste di proroga: consci del garbuglio legislativo abbiamo preferito (peccando di pietà) non intrometterci in quella che è pubblicamente è stata venduta come una questione privatistica, legata a difficoltà imprenditoriali, astenendoci.
Lavarsi le mani non serve a nulla, è vero, ma comunque non stando al governo del paese (e neanche in commissione urbanistica, dove quantomeno questi ragionamenti potrebbero essere messi a verbale, in vece di una passività dei membri che genera sempre unanimità dei giudizi) è impossibile incidere sulle scelte di trasformazione territoriale.

Demolire palazzo Bianchi, oltre che stupido, è perfettamente inutile. Altrove potrebbero essere concordate le operazioni speculative: in espansione ai margini dell'abitato in aree appositamente previste, con standard, parametri e modalità non in variante quantomeno. Così come è stupido ed inutile deformare parte del centro storico, inserendovi ulteriori volumetrie gigantesche, se rapportate al contesto.

Trentacinque anni fa si demoliva la Filanda, che col senno già di allora, non di poi, avrebbe risolto la necessità di spazi pubblici per le generazioni a venire, in opera dall'orizzonte culturale notevole.
Oggi demoliamo parte della storia politica, culturale ed architettonica del paese. In favore di una speculazione inutile, della quale, tolti i diretti interessati, probabilmente nessuno è a favore.
E allora qual è la rappresentanza del consiglio e della giunta??

Nessun commento:

Posta un commento