Un anonimo compagno ci ha contattato per avanzare 2 proposte, che cominciamo a pubblicare:
Le Fontane sono sparite dal Territorio Comunale; le motivazioni addotte, al tempo del loro smantellamento, erano di eccessivo spreco di acqua, oltre a scuse di tipo igienico.
Con le dispersioni accertate del nostro vecchio acquedotto non crediamo sia certo la presenza di qualche punto di erogazione pubblico a metterne in crisi il bilancio idrico, tanto più se si prevedesse di dotare i rubinetti di moderne tecnologie a tempo.
Ma questo lo sappiamo.
La realtà è ben più triste: l'acqua della fontana è di tutti e forse è proprio questo ad aver generato fastidio ed indotto i diversi amministratori a liberarsene; perché è cambiata la composizione del concetto di tutti.
Invece che luogo del refrigerio e del civilissimo diritto a dissetarsi, sono state confuse come problema di sicurezza ed igiene pubblica. L'esito è che nemmeno i cittadini (non quelli definiti dai precetti della rivoluzione francese, ma piuttosto quelli che possono vantare radici generazionali in paese) possono goderne. Neanche quando utilizzano la rete di percorsi ciclopedonale che sta godendo di sempre maggior successo. Se si vuole perseguire questa idea dell'attraversamento diffuso del territorio, con scopi sportivi e di loisir, perché non ricominciare a dotare di minimi dotazioni?
Solo la toponomastica ci ricorda la presenza diffusa e capillare sul territorio di luoghi legati alla presenza di acqua: dalle contrade Pòs, Pòsèt, Sariolète, Fòs a Neuf, alle località inurbate Caiciù, Bòche, fino alla presenza di un'infinità di fossi, canali e condotte, per lo più, purtroppo, interrate; il processo di distruzione del paese ha portato ad una realtà assolutamente irriconoscibile ed omologata.
La proposta è integrabile anche con la richiesta dell'adesione al progetto della provincia di Brescia per l'installazione di uno (o più) punti acqua, come quasi tutte le realtà limitrofe hanno fatto.
attendiamo, come al solito, idee in proposito, suggerimenti o commenti
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