E’ andata deserta, come molti, tra cui noi, sospettavano, la gara per la vendita all’asta del capannone e della relativa area, denominato Ex Fimo, in zona industriale a Ponte San Marco.
La vicenda è contorta e di lunga durata.
L’area, rilevata dal Comune e parzialmente bonificata a spese pubbliche, è stata inserita nel piano delle alienazioni. Una volta effettuata la stima (a nostro parere), troppo elevata rispetto ai reali valori di mercato ed allo stato del lotto, l’Amministrazione comunale ha attivato la procedura di tentativo di vendita.
Nelle recenti variazioni di bilancio la maggioranza ha inserito nella voce delle entrate, dando per scontata la vendita, la relativa quota di denaro, impegnandola anche in diverse voci di spesa.
Alle osservazioni fatte dal nostro gruppo consiliare Calcinato Migliore, abbiamo ottenuto solo risposte denigratorie e fuorvianti.
Ma adesso cosa succede?
E’ evidente che l’area è stata sovrastimata (tre gare sono andate deserte); nonostante ciò non si è mai prevista una revisione del valore di stima, probabilmente per una questione di numeri, in fase di assestamenti di bilancio. Fatto sta che i soldi non sono stati incassati, ma sono già formalmente impegnati.
Resta l’opzione della trattativa privata, cioè la proposta di acquisto da parte di un investitore.
Nel frattempo assisteremo, comunque, all’ennesima variazione di bilancio. Che sicuramente verrà fatta in fretta e furia.
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