Egregio direttore
Chiedo ospitalità per ripristinare la realtà dei fatti e dei ruoli sull’articolo apparso sul Gazzettino del 17 aprile 2010 a pag. 16 dal titolo-Calcinato “La ENEL SOLE”, CONSEGNA GLI IMPIANTI DÌ ILLUMINAZIONE PUBBLICA. Nell’articolo si annuncia che Enel Sole, perso il ricorso al TAR, ha consegnato gli impianti di sua proprietà al Comune. Una nota finale precisa che il traguardo è stato raggiunto grazie alla determinazione del Sindaco e dell’Assessore ai LL.PP Angela Tononi. La realtà è un po’ diversa, il riscatto degli impianti di Enel Sole è frutto di un difficoltoso percorso di trattative intrapreso da un altro Assessore ai LL.PP di nome Allegri, delegato nella Amministrazione precedente dal Sindaco Goglioni. La determinazione manifestata meritò la fiducia a rappresentare nei comitati sorti in Vallecamonica e Valletrompia anche i Comuni di Lonato del Garda e Montichiari . La fase culminante è del 3 aprile 2009 quando, accantonate le ipotesi di convenzione, la volontà di riscatto si è conclusa e deliberata all’unanimità dal Consiglio Comunale (Delib. N° 18 del 3/4/2009) per il Comune di Calcinato e a seguire per i Comuni di Lonato e Montichiari che ora stanno percorrendo positivamente lo stesso iter. Nell’articolo si annunciano anche futuri interventi di lotta all’inquinamento luminoso e di risparmio notturno con nuove tecnologie, ma è un annuncio postumo, chi scrive dovrebbe ricordare! Già la passata Amministrazione aveva approvato il PRIC (Piano Regolatore Illuminazione Comunale) e il regolamento di applicazione in ambito urbanistico, avviati i collaudi sui nuovi impianti nelle lottizzazioni, installato 17 riduttori di luminosità per il risparmio notturno con potenza capiente prevista anche per gli impianti Enel Sole, riqualificato vie e parchi, partecipato al bando Regionale con un progetto per la zona di via Rovadino con un finanziamento approvato di € 163.000 su 213.000 di progetto. Nulla di innovativo quindi sul fronte dell’illuminazione pubblica se non il tentativo da parte di qualche Amministratore che appare nell’articolo di “ affondare le mani nel sacco della farina di altri”. Lo scopo di queste precisazioni prescinde dal rivendicare meriti personali considerato che per un Amministratore, il buon governo della cosa pubblica, dovrebbe essere la regola, ma sono doverose perché nell’articolo egoisticamente si spoglia il Consiglio Comunale del ruolo determinante che ha avuto nel deliberare all’unanimità la scelta politica del riscatto, atto fondante di tutta la questione, tutte le altre fasi sono atti formali conseguenti scadenziati (procedura di cui agli articoli da 8 a 14 del D.P.R. 4 ottobre 1986, n. 902.) sotto l’attenta regia del consulente Dott. Foini, incaricato dalla passata Amministrazione e la collaborazione del Responsabile di Area. Determinazione si , ma da parte di qualche amministratore precedente e dei Consiglieri che hanno deliberato la volontà di riscatto, e non da chi la rivendica nell’articolo, che per strana fatalità, in quella circostanza non poteva votare perché non consigliere comunale.
Dario Allegri ex Assessore LL.PP
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