martedì 4 novembre 2025

Archiviato il progetto di impianto per la forsu

Non si farà a Bedizzole l’impianto A2A di compostaggio e biometano, sembra per ragioni di carattere economico.
Lo ha comunicato la società a fine ottobre con una mail ai principali enti interessati, dichiarando la propria rinuncia alla realizzazione del sito industriale per il recupero della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (nota con l’acronimo forsu) proveniente dalla raccolta differenziata sui territori.
A conclusione di un lungo iter autorizzativo, tre anni fa e mezzo fa il progetto aveva ricevuto il via libera della Provincia, che aveva tuttavia imposto ad A2A una nutrita serie di prescrizioni.
L’impianto di trattamento di questi scarti avrebbe dovuto sorgere in località Fusina, sul territorio comunale di Bedizzole, ma molto vicino ai quelli confinanti di Calcinato e di Lonato del Garda, il che aveva suscitato in zona manifestazioni, assemblee, dibattiti e la ferma opposizione di enti locali e comitati ambientalisti.
Destinato ad accogliere circa 60 mila tonnellate all'anno di forsu da tutta la provincia di Brescia e finalizzato alla produzione di sei milioni di metri cubi di biometano e doi quindicimila tonnellate di compost, l’impianto viene così archiviato: nelle intenzioni dei proponenti avrebbe occupato una superficie di circa 35 mila metri quadrati, in una fascia già sottoposta a un altissimo indice di pressione, l'indicatore stabilito da una legge regionale, la cui cogenza è stata peraltro ribadita anche dal Consiglio di Stato.
Localizzato in un’area geografica ad altissima densità di discariche e siti potenzialmente inquinanti, questo sito non andrà quindi ad aggiungersi alla vicinissima discarica che lavora il fluff, alla nutrita serie di allevamenti intensivi, a diverse aziende che utilizzano sui terreni agricoli di gessi di defecazione, ai cantieri per la realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità, a un impianto di cogenerazione a biomassa legnosa e a un impianto di recupero di rottami in alluminio. Per tacere del trafficatissimo contesto di viabilità, già da tempo satura delle presenze di autotreni e autoarticolati.
Frazione di rifiuto differenziato con un certo valore economico, la forsu è al centro da molto tempo di un vivace dibattito, non solo specialistico, sulle modalità più idonee per affidare la corretta e sicura gestione del suo trattamento e sui risvolti che la sua lavorazione può avere per la salubrità dell’ambiente, la qualità dell’aria e la salute dei cittadini.

Nessun commento:

Posta un commento