domenica 12 ottobre 2025

Franco Perna, il motore della prima Perugia-Assisi

Ha compiuto 88 anni venerdì scorso a Padenghe sul Garda dove abita dal 1994 Franco Perna, l’organizzatore con Aldo Capitini della prima edizione della marcia nonviolenta “per la pace e la fratellanza tra i popoli” che il 24 settembre 1961 portò da Perugia ad Assisi oltre 25 mila persone.
Originario di Salerno, quest’uomo in giovinezza aveva frequentato il meglio dell’intellettualità impegnata italiana, da Danilo Dolci a Tullio Vinay ad, appunto, Aldo Capitini.
“Dopo aver partecipato nel 1960 alla Conferenza per la Pace di Praga - racconta - io a quell’epoca lavoravo a Londra con alcuni amici quaccheri, i quali mi parlarono di Capitini. Io lo contattai e lui subito mi chiese di andare a Perugia a dargli una mano a organizzare questa iniziativa che aveva in mente. Ai primi di agosto partii e lo incontrai nel suo ufficio, dove mi disse del lavoro organizzativo da fare in vista dell’evento. Per un mese e mezzo vissi e dormii in quell’ufficio: ricevevo personalità, le mettevo in contatto con i promotori e fra di loro, rispondevo alle lettere e al telefono, unico segretario organizzativo della marcia, dal momento che Capitini era spesso in giro per l'Italia a promuoverne la conoscenza. Spesso andavo anche a distribuire nei negozi e nei luoghi pubblici i manifesti e volantini informativi da lui personalmente redatti”.
"Capitini - aggiunge - si aspettava non più di un migliaio di persone e alla partenza quella mattina ai Giardini del Frontone mi aveva chiesto di contare i partecipanti, che arrivavano da tutte le parti con tutti i mezzi, pubblici e personali. Per tutto il tragitto non feci altro che correre dalla testa alla coda del corteo per cercare di farmi un’idea del numero. C’erano molte persone già impegnate sul piano sociale e politico, da tutta la regione e anche da fuori, ma numerosi erano pure i giovani, intere famiglie e diversi anziani suoi estimatori”.
“Dopo averne contate diverse migliaia - ammette - mi fermai, comunicandogli che era impossibile avere una cifra precisa. Scoprimmo poi dai giornali che eravamo in più di 25 mila e fu una grande sorpresa per noi organizzatori”.
Perna ricorda con affetto il filosofo della nonviolenza: “Era molto conosciuto, anche come pedagogista. A prima vista ai più poteva sembrare un impiegatuccio, ma era una figura politica di primo piano. Memorabile fu il suo discorso al termine della marcia alla Rocca di Assisi. In seguito ho avuto modo di fargli visita fino alla sua morte, nel 1968, tutte le volte che da Londra dove abitavo venivo in Italia, non solo negli incontri del Movimento Nonviolento ma anche a pranzo a casa sua. Era sempre molto rassicurante e infondeva grande fiducia”.
Il messaggio di Perna a chi oggi marcerà nuovamente da Perugia ad Assisi? “Se qualcuno ha una idea per risolvere un problema, deve concretizzarla. Mai pensare di non essere coinvolti da ciò che accade: tutti possono e devono dare il proprio originale contribuito alla soluzione dei problemi comuni, come accadeva allora”.

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