domenica 25 dicembre 2022

È morta Elena Gianini Belotti

Ieri a Roma è morta a 93 anni la pedagogista Elena Gianini Belotti, che ci ha insegnato a stare “Dalla parte delle bambine”, come recita il titolo del saggio che nel 1973 la rese famosa in tutto il mondo.
Da quel libro abbiamo imparato che la differenza caratteriale tra maschi e femmine non è innata, ma è frutto dei condizionamenti culturali subiti sin dai primi anni di vita.
“La bambina vivace ed esuberante non rientra negli stereotipi” scriveva, e quindi si deve “femminilizzare” questa sua caratteristica. 
“Il maschio spacca tutto è accettato, la femmina no” sottolineava. “La sua aggressività, la sua curiosità, la sua vitalità spaventano e così vengono messe in atto tutte le tecniche possibili per indurla a modificare il suo comportamento”.
E ancora: “I movimenti del corpo, i gesti, la mimica, il pianto, il riso sono pressoché identici nei due sessi all’età di un anno o poco più mentre cominciano in seguito a diversificarsi.. a quest’età sono aggressivi maschi e femmine. Mentre più tardi l’aggressività del bambino continuerà ad essere diretta verso gli altri, la bambina diventerà auto aggressiva per aderire al modello che la società impone e che le vuole incanalate verso la debolezza, la passività, la civetteria”.
Direttrice dal 1960 al 1980 del primo Centro Nascita Montessori a Roma, dopo “Dalla parte delle bambine” pubblico “Prima le donne e i bambini”, sempre dedicato al tema dei condizionamenti sociali di genere, mentre in “Pimpì oselì” raccontò con il suo sguardo di fanciulla la vita quotidiana dei bambini delle valli bergamasche e delle borgate romane durante il fascismo, soffermandosi sulla durezza della povertà e sulla separazione di genere.

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