Nei giorni scorsi il
Comune di Calcinato si è visto bocciare anche l'istanza di
opposizione inoltrata a febbraio alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri, al fine di bloccare
l'ampliamento della discarica di rifiuti non pericolosi della ditta
Gedit di via Cavicchione.
L'appello
presentato dal sindaco Marika Legati è stato giudicato
“inammissibile” e pertanto respinto.
Giusto
un anno fa, nel maggio 2017, il Consiglio di Stato aveva respinto
anche il ricorso del Comune contro la decisione del Tar, tre mesi
prima, di non sospendere gli effetti del decreto dirigenziale con cui
Regione Lombardia il 2 novembre 2016 si era pronunciata positivamente
sulla compatibilità ambientale dell'ampliamento della discarica,
affermando che "l'operazione non presenta pericoli gravi,
attuali e concreti".
E
ora non resta che attendere il prossimo atto, il giudizio di merito
del Tar, che non si sa quando si pronuncerà. Nel frattempo l'azienda
potrebbe avviare quando crede l'innalzamento della quota delle due
vasche presenti, già colmate, per un ulteriore quantitativo di
rifiuti industriali non pericolosi, pari a circa 180 mila metri cubi,
e il riempimento di un nuovo bacino con altri 400 mila metri cubi. Ma
potrebbe anche decidere di attendere il pronunciamento della
giustizia amministrativa.
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