domenica 11 febbraio 2018

Anche a Calcinato, non vogliamo il fascismo

A quasi un mese dalla presentazione a Calcinato della nostra “mozione antifascista per l'aggiornamento del Regolamento Comunale per l'utilizzo delle sale civiche”, mentre nell'intera penisola dilaga la furia neofascista e anche dai tombini del nostro territorio fuoriescono loschi figuri che con parole e scritte ripropongono boriosi mostruosità mai sepolte del tutto, giunge da Brescia la notizia che il Tar ha bocciato il ricorso di una lista che si rifiutava di sottoscrivere la “dichiarazione antifascista” per la concessione delle sale comunali. Ricorso bocciato perché - spiegano i giudici amministrativi - accogliere i principi della Costituzione significa ripudiare il fascismo.
Quello che chiedeva il Comune di Brescia (e che noi insistiamo cortesemente che esiga anche il Comune di Calcinato) è un atto confermativo di quanto sottolineato nella Carta Costituzionale. Esigere una simile dichiarazione non lede la libertà di pensiero e di associazione "dal momento che se tale libertà si spingesse fino a fare propri i principi dell'ideologia fascista sarebbe automaticamente e palesemente in contrasto con l'obbligo e l'impegno al rispetto della Costituzione. Dunque avere subordinato l'accesso agli spazi pubblici alla dichiarazione (...) non può essere considerato contrario alla legge".
In attesa che la mozione antifascista (per approfondimenti: http://lineaindipendente.blogspot.it/2018/01/ancora-fischia-il-vento-una-mozione.html) venga - speriamo presto - discussa e approvata in consiglio comunale, diffidiamo sin d'ora il sindaco di Calcinato dal concedere le sale civiche a liste, gruppi e associazioni che perseguono finalità incompatibili con la nostra Costituzione: il fascismo non è un'opinione, è un crimine.

1 commento:

  1. La sentenza di cui si parla si può leggere qui: https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=5BLCKWDZV2JQEP6M2IL52O7OXM&q=casapound
    Grazie, compagni.
    Aldo Cervi

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