Ci ritroveremo in tanti giovedì 3 ottobre in Piazza della Loggia per ricordare il ventesimo anniversario dell'assassinio di Gabriele Moreno Locatelli. A partire dalle ore 18 musiche, parole e immagini riproporanno la sua storia di giovane pacifista ucciso a Sarajevo il 3 ottobre 1993.
Locatelli aveva 34 anni, disarmato e impegnato concretamente per la pace, da tempo viveva nella capitale bosniaca assediata. Là collaborava al progetto “Si vive una sola pace”, coordinato dai Beati i Costruttori di Pace.
“Il suo - ricordano i compagni di allora - era uno stile semplice, profondamente umano e solidale, francescano e nonviolento, attento ai piccoli e agli ultimi. Scelse, con altri amici, di fare una azione simbolica
rivolta alle varie parti in conflitto: deporre fiori sul ponte Vrbanja che attraversava il torrente Miljacka, luogo della prima vittima di quella guerra che avrebbe devastato Sarajevo e la Bosnia: la giovane Suada Dilberović uccisa nell’aprile 1992 durante le prime manifestazioni per la pace”.
“Su quel ponte - ricordano - venne ucciso dai colpi di un cecchino. Su quel ponte camminava la speranza dei piccoli, la nonviolenza dei miti, il desiderio di giustizia dei padri, la voglia di tenerezza delle madri, lo sguardo dei figli a un futuro per l’Europa e per il mondo nuovo e capace di strumenti nuovi per affrontare i conflitti. Su quel ponte ci ha ricordato che i cittadini possono essere protagonisti e non solo vittime della loro storia, anche se è storia di guerra. Su quel ponte camminava la denuncia: si denunciava la menzogna della divisione etnica di un popolo e di un territorio come percorso politico garantito dal braccio militare, la
falsa soluzione degli interventi umanitari fatti con bombardamenti aerei, purtroppo ancora tragicamente attuali. Su quel ponte lasciava la sua impronta, la verità che solo con e per l’altro se ne esce tutti, non contro, senza, nonostante o sopra l’altro”.
Quando era partito da Brescia il giovane aveva scritto: “Non parto solo, anche se sono io ad andare. Oggi più che mai sento quanto le scelte siano il frutto di una esperienza di relazione. A Sarajevo venite anche voi, con la vostra storia e le ragioni per partire. Io vado perché sono così, per gli occhi che ho visto,
le storie che ho ascoltato, l’invito che mi è stato fatto”.
Patrocinata dal Comune di Brescia, la manifestazione di giovedì è organizzata da Movimento Nonviolento, Pax Christi e Ambasciata per la democrazia locale a Zavidovici.
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