mercoledì 8 giugno 2011

OSSERVAZIONI IN MERITO ALLA DIVISIONE DELL'opposizione IN CONSIGLIO COMUNALE A CALCINATO



(il minuscolo, nel titolo, non è a caso; è per dare la giusta misura alle cose)

Che dire: in primis mi pare uno spreco. Anche a distanza dall’evento e dai suoi parossismi, è stata una scelta che non ci ha portato né avanti né indietro, o forse, come opposizione, più indietro che avanti. Ne valeva la pena? Mah: interpretare la manifestazione di una perplessità tardiva, rispetto ad un voto di scarsa significatività, passato anche inosservato da parte della maggioranza, come una questione ideologica violata, mi pare più un’elevazione di stizza a principio, che un sano e chiaro esercizio politico. Peraltro io, che non ho né arte, né parte politica (rispettivamente con umiltà e con orgoglio) ammetto di aver potuto provocare una stizza. La stizza però, tra uomini liberi intorno ad un programma, come mi hanno “martellatamente” inculcato i miei compagni di strada (io, grullo, pensavo che Calcinato Migliore fosse una coalizione… ma poi … mi hanno convinto!), la stizza dicevo si affronta con un bisticcio, una sfuriata, un alterco a piè di consiglio comunale, tra uomini liberi, non con un’ennesima revisione di minoranza, espressione di una decisione VOTATA all’interno di uno dei partiti della coalizione (ops! Pardon!) della LISTA CIVICA. Che voto? Si è votata la conclusione dell’esperienza denominata Calcinato Migliore! All’interno di un partito! Mi pare che questa si chiamasse disonestà intellettuale un tempo, però non insisto, Lor signori ne sanno più di me, che ripeto, non ho né arte né parte. Tanto rumore per nulla: una montagna che ha partorito un topolino, anzi due, due topogruppi. E delude, me perlomeno, che nessuno sia stato in grado di esprimere il semplice dubbio di un’esagerazione, un’esasperazione, una forzatura (o, spero, pochi inascoltati). Se io vengo definito “certa sinistra” dai miei detrattori rispondo che “non sum dignus”; potrebbe essere offensivo nei confronti di chi si sente veramente di sinistra; da parte mia posso solo mettere in campo alcuni vaghi pensieri su socialità, solidarietà, servizio, comunità, sensibilità ambientale, più legati alla mia educazione familiare, sociale e religiosa che ad una pratica partitica. Ma se questo spreco abnorme è il frutto della pratica partitica, allora preferisco rimanere “un cane perduto senza collare” e buonanotte ai suonatori e a chi si sente portatore della verità (in forza di un gruppo di appartenenza e non di una relazione e di uno scambio interpersonali).

William Spassini

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