sabato 16 ottobre 2010

LA FINE IMMINENTE DELL'EVO CAPITALISTICO






Stamattina in macchina, alla rassegna stampa di radio popolare, sento che il corriere della sera (mai mi permetterei di acquistare una copia del giornale borghese filo governativo per antonomasia) ha preparato un dossier (anche qui: i giornalisti di destra e capitalistici preparano dossier, quelli democratici e progressisti fanno invece inchieste) sulle aziende italiane che migrano all’estero.

E i dati sono piuttosto interessanti: si legge che più di mille imprese (tessili, meccaniche, finanziarie) si sono trasferite in Svizzera, mentre già seicento hanno sede in Slovenia.

Quasi tutti questi imprenditori sono ex elettori della Lega Nord.

Già Maroni aveva svelato che in realtà la Lega è l’ultimo partito Leninista [ si veda a tal proposito questo articolo http://lineaindipendente.blogspot.com/2010/06/lenin-e-la-lega-lombarda.html ], ma questo trasferimento di capitali, persone e idee lo conferma. Finalmente anche il profondo nord industriale e terziario, quello delle fabbrichette e dei capannoncini, dopo quindici anni sotto copertura sta manifestando il suo incondizionato appoggio all’economia socialista.

Le mete non sono casuali, come si potrebbe pensare.

Qualche incorreggibile bocconiano potrebbe limitare la sua analisi ad un fatto di distanza (sono due paesi limitrofi ai confini italiani) . Perché allora non andare nella fascista carinzia o nelle valli della Savoia? O in Croazia, fra irredentisti ustascia e nuove destre emergenti?

Altri illusi reaganiani potrebbero invece additare i vantaggi fiscali e la detassazione a favore delle imprese italiane. Non si spiega allora perché non ci sia stata una corsa ai piedi del Monte Titano, che tra l’altro è vicinissimo a Rimini, dove si tiene ogni anno il meeting di Comunione e Liberazione.

La verità ve la sveliamo noi.

La Svizzera, dove nel 2007 è tornato alla luce il Partito Comunista che per anni è stato chiamato Partito del Lavoro, ha ospitato Lenin, a Zurigo, negli anni in cui affrontò il tema della rivoluzione bolscevica, che proprio qui trovò un’organizzazione.

La Slovenia invece sappiamo essere la terra natìa del Maresciallo Tito, grande capo dell’esperimento Panslavista della Jugoslavia, e fautore della più grande rivoluzione popolar partigiana al nazifascismo.

E’ evidente che il mondo finanziario ed industriale del nord italia ha deciso di smascherarsi e farsi avanguardia di una futura rivoluzione imminente.


Il liberismo, compagni, ha i giorni contati

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