Quelle che si sono consumate nei giorni scorsi sono una sconfitta dei lavoratori e una disfatta dell’integrazione degli stranieri, quella che è andata persa era un’occasione per invertire una tendenza che nel nostro paese da quasi cinquant’anni favorisce sistematicamente i ricchi e gli sfruttatori impoverendo gli oppressi e gli sfruttati.
Sulle politiche del lavoro e dell’immigrazione si conferma il dominio dell’ideologia neoliberista e razzista, non più contrastata dalla classe degli impoveriti da tali politiche, priva ormai anche della speranza di provare ad arginarne lo strapotere.
I promotori dei cinque referendum dovranno riflettere sui disastrosi risultati usciti dalle urne di domenica e lunedì scorsi, frutto di una battaglia che non potevano vincere nelle condizioni date dal sistema in cui viviamo, fatto di disaffezione per la cosa pubblica, disinteresse generalizzato verso il bene comune, astensionismo diffuso.
Il contraccolpo sarà pesante - profetizza qualcuno.
A noi il compito di provare a organizzare i milioni di votanti in difesa dei diritti di lavoro e di cittadinanza, per ridare prospettiva di crescita e di sviluppo ad una minoranza del paese che ambisce a diventarne la maggioranza.
Nessun commento:
Posta un commento