venerdì 13 luglio 2018

Dubbi sull'impianto per rifiuti a Bedizzole

Il nuovo impianto per rifiuti che A2A ha intenzione di realizzare a Bedizzole sorgerà su un sito archeologico”.
E' quanto sostengono il locale Laboratorio Ambiente e il Comitato Cittadini, che lanciano l'allarme: “occorre fermare la costruzione del nuovo impianto previsto per trattare, inizialmente, 75 mila tonnellate anno di rifiuti umidi urbani, proposto dal colosso A2A a Bedizzole, al confine con Calcinato”.
Per i due gruppi ambientalisti “si tratta di area archeologica 'a rischio medio alto', secondo quanto messo nero su bianco dalla Soprintendenza Archeologica, delle Belle Arti e del Paesaggio delle Province di Brescia e di Bergamo, in occasione della scorsa Conferenza dei Servizi, convocata presso la Provincia di Brescia lo scorso 18 giugno”.
La zona non ha alcuna necessità di un ennesimo impianto di trattamento rifiuti considerando che l'area risulta già fortemente caratterizzata da una fitta presenza di impianti di rifiuti e di discariche di rifiuti pericolosi”, affermano il direttore di Laboratorio Ambiente, Attilio Bonetta, la presidente del Comitato Cittadini, Laura Corsini, i quali sottolineano che “a pochi chilometri, nella Bergamasca, è situato un impianto che tratta gran parte dell'umido lombardo. La frazione di rifiuto raccolta separatamente deve essere messa all'asta per legge, quindi la favola degli impianti di prossimità e dei rifiuti a km zero rappresentano una sciocchezza illegittima”.
Fra l'altro “il nuovo impianto di A2A avrà un elevatissimo impatto odorigeno e ambientale (con livelli di ammoniaca preoccupanti); il progetto prevede un limite 18 di ammoniaca nelle emissioni in atmosfera, quando la legge ne prevede 5”.
Gli ecologisti ricordano poi che “nella nota trasmessa alla Provincia di Brescia, la Soprintendenza ricorda come 'nel territorio di Bedizzole sono noti numerosi, diffusi e consistenti ritrovamenti archeologici di epoca preistorica, romana e medioevale, anche in prossimità delle aree interessate dal progetto', accennando anche a 'consistenti tracce di un abitato protostorico'”.
I due sodalizi riconoscono “la validità e la professionalità del documento critico elaborato dai tecnici dello Studio Terra srl, commissionato dall'amministrazione comunale di Bedizzole, nel quale si rilevano ampie voragini e lacune ambientali del progetto di A2A”.
Auspichiamo che i rappresentanti degli Enti locali, gli amministratori e i politici eletti sul territorio dicano una parola chiara su questo ennesimo impianto e sul fatto che il territorio bresciano è già ampiamente saturo di discariche e attività inquinanti” concludono.

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