La richiesta di ospitare altro materiale di
scarto di identica tipologia presso l’impianto collocato a sud della ex strada
statale 11, che aveva esaurito la propria attività in due diverse vasche nel
2008, è denominata di "ampliamento vasca n. 3 e sovralzo vasche n. 1 e
2" ed è stata presentata dalla ditta nel maggio 2011. Dopo un complesso
iter procedurale,
con una nota del 30 dicembre scorso la Struttura per la Valutazione di impatto
ambientale (Via) della Regione Lombardia aveva riattivato la procedura di Via,
a seguito del superamento di un motivo ostativo da parte del Settore ambiente
della Provincia di Brescia.
Al fine di proseguire nei lavori istruttori, il
Pirellone aveva poi richiesto i contributi di competenza ai diversi enti interessati
e al Gruppo di lavoro regionale.
La posizione del Comune è netta. Allegata
alla delibera c’è una dettagliata relazione del Responsabile Area Sviluppo,
Governo e Servizi al Territorio che esplica analiticamente le motivazioni per
cui l’amministrazione comunale chiede “agli Enti interessati di rigettare la
domanda di autorizzazione”. Vi si legge che ad oggi sul territorio comunale è
in vigore “una perimetrazione del centro abitato per fini urbanistici che risulta
incompatibile con il progetto di Gedit” e si ribadisce che “il centro abitato è
determinato in termini tali da non consentire l’ampliamento ipotizzato”.
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